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Impianto Sprinkler

Un impianto sprinkler è un sistema automatico di estinzione a pioggia formato da un numero prestabilito di erogatori o spruzzatori d'acqua solitamente installato in un impianto, fabbrica o magazzino.

È una misura di protezione attiva che viene concepita con la finalità di rilevare la presenza di un incendio, di estinguerlo o di tenerlo sotto controllo per permetterne l’estinzione con altri mezzi. Gli sprinkler possono agire in concomitanza con idranti certificati (UNI 45 e 70), estintori e altri strumenti.

I fori degli sprinkler sono rivestiti da una componente sensibile alla temperatura che si attiva una volta superata una determinata soglia di calore (di solito tra 68 e 74 °C), lasciando libero il passaggio alla fuoruscita dell'acqua. Quando si attiva il rilascio del getto d'acqua, un deflettore permette al liquido di polverizzarsi in gocce scaricando l'acqua sull'area in modo omogeneo limitando i danni che potrebbe causare l'impatto dell'acqua.

Un impianto sprinkler viene installato per intervenire il prima possibile in maniera da estinguere le fiamme nelle fasi iniziali. In questo senso si parla di impianti ESFR = Early Suppression Fast Response, ovvero capaci di attivarsi perfino nelle prime fasi di ignizione.

Per questo esistono rilevatori ottici o ad aspirazione che riconoscono la presenza di fumo o l'aumento della temperatura nell'impianto.

Un sistema sprinkler è formato da due componenti principali, ognuna essenziale per assicurarne il corretto funzionamento:

  • Una rete di tubazioni che serve da alimentazione idrica.
  • Gli erogatori dotati di sensori termosensibili attivabili in caso d’incendio.

La rete di tubazione di distribuzione è a uso esclusivo antincendio e comprende le pompe di mandata, la centralina di controllo e allarme, una rete di condotte secondarie, la serie di ugelli. Le valvole devono distribuirsi lungo l'intera superficie interessata dal rischio di incendio.

 

Tipologie di impianto sprinkler

Esistono quattro tipologie di impianti sprinkler studiate per rispondere ad esigenze diverse. Qui di seguito li elenchiamo illustrando in quali casi applicare ogni sistema.

  • Sistemi a umido: nelle tubature scorre acqua in pressione. Limiti di questa opzione: può essere limitata dalle condizioni ambientali o in caso di impianti all'apperto in cui le temperature sono inferiori a 4ºC (in tal caso nelle tubature dovrebbe scorrere acqua e miscele antigelo).
  • Sistemi a secco: nelle cui tubature è presente aria in pressione che determina (una volta attivtati gli sprinkler) la fuoriuscita di acqua dagli ugelli. È il sistema da scegliere quando si opera a basse temperature per evitare il congelamento dell'acqua.
  • Sistemi a diluvio: gli erogatori sono privi di tappi ed elementi termosensibili. Questo perché la valvola risponde a un sistema di rilevazione di incendi separato. L'acqua fuoriesce da tutti gli erogatori contemporaneamente e si trova depositata al di sopra della valvola. Questa tipologia di sprinkler è pensata per tutti quei centri e fabbriche in cui esiste il rischio che si producano incendi importanti che richiedono getti di grandi quantità di acqua per essere estinti.
  • Sistemi a preallarme: simili ai sistemi a secco, la differenza è da ricercare nelle condizioni che ne determinano l'attivazione. In questo caso è necessaria una "doppia verifica" prima che il sistema possa attivarsi: degli erogatori e dell'impianto di rilevazione. Questo sistema si installa nei magazzini in cui la presenza di acqua o di elevati livelli di umidità possono compromettere l'integrità delle merci. Si opta per questa soluzioni, quindi, quando una rottura di un tubo può arrecare gravi danni alle merci presenti nel centro.

 

Sistemi di estinzione personalizzati

Alcuni magazzini presentano delle condizioni talmente particolari sia per merce stoccata sia per condizioni ambientali-costruttive, che rendono necessaria l'integrazione di sistemi di protezione ed estinzione di incendi personalizzati.

Nei magazzini in cui avviene lo stoccaggio prodotti liquidi combustibili o infiammabili, si tende a integrare dei sistemi di estinzione che presentano una miscela di acqua e schiuma. Nelle celle di congelamento, invece, bisogna prestare particolare attenzione al fattore temperatura (inferiore a 0 °C), che impedirà l'installazione di un sistema convenzionale di sprinkler automatici. In questo caso è auspicabile scegliere la più ideonea tra le seguenti tre alternative:

Impianto sprinkler automatico a secco con aria pressurizzata.

  • Sistemi di sprinkler automatici di preazione (preallarme). 
  • Sistema di riduzione dell'ossigeno (in celle di congelamento dove non operano persone) mediante iniezione controllata di azoto nel magazzino in modo controllato (per ridurre la concentrazione di ossigeno).

Posizionamento degli sprinkler

Gli sprinkler vengono solitamente posizionati sulle stesse scaffalature, a livello del soffitto o della copertura, alla quale sono collegati. In caso di incendio, il calore sviluppato provoca l’apertura degli erogatori che rilasciano acqua per estinguere l'incendio. Qui di seguito 4 tipi di posizionamento di un impianto sprinkler:

  • A soffitto
  • Incassato
  • Nascosto
  • Laterale (a parete)

La logica di posizionamento dipenderà poi da altri fattori quali la planimetria del magazzino, dalla classe di rischio (vedere più avanti in questo articolo), dalla presenza di interferenze tra gli erogatori che possono disturbare il getto-scarica d'acqua. Oltre agli erogatori, bisognerà installare altri elementi come la centrale di controllo, il sistema di allarme, i manometri e, nel caso non fosse presente, una fonte di alimentazione idrica.

È possibile installare gli sprinkler sul soffitto degli edifici. Superati però i 13,5 m di altezza è meglio evitare questo tipo di installazione, poiché l'energia dei gas caldi farebbe evaporare le gocce d'acqua prima di di raggiungere il fuoco. Meglio collocare gli sprinkler ai livelli intermedi delle scaffalature. Nei magazzini automatici, gli sprinkler vengono installati sia sul tetto sia all'interno delle scaffalature (in-rack sprinkler) e fungono da conduttura di evacuazione tra i vani lungo cui potrebbero salire i gas caldi